Il parlamento europeo approva il patto per le migrazioni e l’asilo

di Aldo d’Orso

Questo mercoledì il parlamento europeo ha approvato il patto per le migrazioni e l’asilo, con lo scopo di facilitare l’accoglienza dei richiedenti asilo e favorire il rimpatrio di coloro che non hanno il diritto di restare in Europa.

Il regolamento era in fase di negoziazione da settembre 2020 e ora dovrà passare al Consiglio dell’Unione Europea ed entrare in vigore a due anni dalla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE . Questo prevede delle modifiche all’attuale sistema di politiche migratorie e andrà in sostituzione al Regolamento di Dublino che stabilisce quale Stato membro è competente per l’esame di una domanda di asilo.

Parlamento europeo in seduta (Credits: Wikimedia Commons)

 Il pacchetto comprende 9 atti legislativi  (sotto ne verranno spiegati alcuni, si consiglia la lettura del regolamento nella sua interezza):  quello principale prevede che gli Stati non sottoposti a forti pressioni migratorie potranno scegliere tra ricollocare i richiedenti asilo nel loro territorio (con soglia minima di 30 mila richiedenti) oppure versare contributi finanziari in base alla dimensione della popolazione e al suo Pil (minimo 600 milioni di euro) .

Il Regolamento sulla procedura d’asilo stabilisce, invece, una procedura comune a livello dell’Ue per la concessione o la revoca della protezione internazionale, in sostituzione delle diverse procedure nazionali, con lo scopo di rendere più rapide ed efficaci le procedure di asilo e di rimpatrio (fino a 12 settimane). È inoltre prevista la costruzione di centri di accoglienza nel Paese di primo ingresso con soglia considerata “adeguata” di 30 mila posti.

Durante le situazioni di crisi (aumenti improvvisi degli arrivi) è previsto un meccanismo di solidarietà e misure a sostegno degli Stati membri, mentre i dati delle persone che entrano irregolarmente nell’UE (comprese le impronte digitali e le immagini del volto di chiunque abbia più di sei anni) saranno memorizzati nella banca dati Eurodac aggiornata. Le autorità potranno, inoltre, segnalare gli individui aggressivi, armati o che rappresentano una minaccia alla sicurezza.

Infine, gli Stati membri dovranno garantire che gli standard di accoglienza dei richiedenti asilo, siano gli stessi in tutta l’Unione, in particolare si specificano gli ambiti degli alloggi, l’istruzione e la sanità.

Rifugiati siriani e iracheni in arrivo sulle coste della Grecia (Credits: Wikimedia Commons)

La normativa è stata votata dai partiti del centrodestra e alcuni del centrosinistra, ma è stata criticata fortemente sia dalla sinistra che dall’estrema destra, in particolare dall’Ungheria e la Francia che considerano alcune misure troppo moderate e svantaggiose per i loro paesi.

Per quanto riguarda l’Italia, a favore hanno votato i deputati di Fratelli d’Italia, mentre contrari erano Pd e Lega. Da una parte il Pd sostiene la propria posizione date le “inaccettabili manchevolezze” sul fronte dei diritti umani, dall’altra la Lega parla del fatto che la riforma “non è sufficiente per affrontare in maniera adeguata un fenomeno epocale come quello dell’immigrazione”; nel frattempo, il Ministro degli Interni Piantedosi definisce il regolamento come “il miglior compromesso possibile, che tiene conto in ogni caso delle prioritarie esigenze dell’Italia”.

Vedremo dunque, nei prossimi anni, se la normativa avrà gli effetti sperati o rimarrà inefficace di fronte ad un evento, come i flussi migratori, che faranno sempre più parlare di sé, soprattutto in un paese come l’Italia. 

 

Fonti:

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20240408IPR20290/nuovo-patto-su-migrazione-e-asilo-via-libera-del-parlamento-europeo

https://www.ilsole24ore.com/art/ue-parlamento-approva-nuove-regole-i-migranti-controlli-piu-severi-e-solidarieta-obbligatoria-stati-AFja5lSD